Agevolazioni Smart Working 2021
Le aziende e i lavoratori, complice la pandemia ma non solo, stanno scoprendo i vantaggi del “lavoro agile”.
Anche nel 2021 si prevede un netto incremento dello Smart Working. Lo dice la nostra esperienza quotidiana, ma anche l’osservatorio Randstad Research, che prevede che nel primo semestre 2021 i “lavoratori agili” in Italia saranno circa 3 milioni.
Se vuoi scoprire cos’è lo Smart Working e come si implementa in azienda puoi leggere questo articolo:
Spesso le aziende vorrebbero implementare questa modalità di lavoro ma sono frenate dai costi che devono sostenere.
La Legge di Bilancio 2021 viene loro incontro introducendo degli interessanti e cospicui incentivi previsti dal Piano Nazionale “Transizione 4.0”, rimediando ad alcune lacune della L. 81/2017, la legge che stabilisce le modalità per l’utilizzo dello Smart Working nelle aziende.
Gli incentivi previsti si suddividono in:
- Incentivi per investimenti in beni strumentali 4.0
- Bonus per formazione finanziata 4.0
Agevolazioni Smart Working 2021: Investimenti in beni strumentali 4.0
Investimenti Smart Working: come funziona?
La Legge di Bilancio 2021 ha previsto un credito d’imposta pari al 15% per gli investimenti in tecnologie e strumenti che siano funzionali allo svolgimento dell’attività da remoto. Il credito d’imposta può essere compensato con IVA, Imposte sui Redditi, Contributi dipendenti etc.
Investimenti Smart Working: quali beni posso comprare per usufruirne?
- Beni materiali (computer, stampanti ecc)
- Beni immateriali (software, portali ecc.))
I beni devono essere:
- Nuovi (acquistati dal produttore o da soggetto diverso purché non sia già stato utilizzato);
- Destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato;
- Strumentali rispetto all’attività esercitata dall’impresa.
Il limite massimo di spesa è fissato a:
- 2 milioni di euro per i beni materiali;
- 1 milione di euro per i beni immateriali.
Investimenti Smart Working: quali sono le scadenze?
- Tale credito è retroattivo (per investimenti a partire dal 16 novembre 2020)
- Termina il 31 dicembre 2021 OPPURE entro il 30 giugno 2022, se l’ordine di acquisto è stato effettuato entro la fine del 2021 con pagamento di almeno il 20% dell’investimento.
Investimenti Smart Working: chi può beneficiarne?
Possono beneficiarne tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione dell’imposta.
➡️ Unica condizione è che le imprese siano in regola con la normativa sulla sicurezza e con gli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Non possono beneficiarne le imprese in liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza previsione di continuità aziendale, altra procedura concorsuale, o che sono state oggetto di sanzioni interdittive ex L 231/2001.
Investimenti Smart Working: cosa si guadagna?
Si risparmia il 15% su ogni acquisto effettuato in relazione ai beni sopra esposti.
Tale 15% può essere compensato con imposte dirette ed indirette, con i contributi INPS, con IMU etc (ciò significa tasse più basse). La compensazione avviene in tre quote annuali di pari importo.
Se il credito non viene interamente utilizzato, può essere riportato nell’anno successivo.
N.B.: La Legge di Bilancio 2021 prevede espressamente che l’incentivo sia cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto gli stessi beni a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto.
Inoltre, il nuovo credito d’imposta non è considerato aiuto di stato e non concorre alla formazione del reddito d’esercizio.
Ma le agevolazioni non si fermano qui.
Infatti, è possibile usufruire di agevolazioni per la formazione, sempre incluse nella Legge di Bilancio 2021.
Agevolazioni Smart Working 2021: Bonus Formazione 4.0
L’azienda può richiedere il credito d’imposta anche per le spese sostenute per la formazione dei dipendenti in merito all’acquisizione delle competenze che rientrano nell’ambito della trasformazione tecnologica e digitale.
Nello specifico la Legge di Bilancio 2021 proroga ciò che già era previsto in quella del 2020 ma ne amplia anche le categorie di costo agevolabili.
Bonus Formazione Smart Working: Quali attività formative sono ammissibili?
Sul sito del MISE si riportano le seguenti aree tematiche:
- big data e analisi dei dati;
- cloud e fog computing;
- cyber security;
- simulazione e sistemi cyber-fisici;
- prototipazione rapida;
- sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (rv) e realtà aumentata (ra);
- robotica avanzata e collaborativa;
- interfaccia uomo macchina;
- manifattura additiva (o stampa tridimensionale);
- internet delle cose e delle macchine;
- integrazione digitale dei processi aziendali.
Bonus Formazione Smart Working: quali sono le voci di costo agevolabili?
Le voci di costo agevolabili sono tutte quelle che rientrano in queste macro aree:
- Servizi di consulenza per la progettazione e l’erogazione della formazione;
- Ore di lavoro utilizzate dai dipendenti per la formazione;
- Il corrispettivo per il dipendente che svolga attività di docenza, fino al 30% della retribuzione annua;
- Trasferte per attività formative effettuate in altra azienda del medesimo gruppo o in altra sede;
- Formatori esterni;
- Viaggi, alloggi, materiali, strumenti e attrezzature per la formazione;
- Spese indirette come quelle amministrative per le ore di formazione;
- Certificazione della documentazione contabile fino a €5.000.
Bonus Formazione Smart Working: quali sono le scadenze?
La scadenza è prevista per il 31 dicembre 2022.
Bonus Formazione Smart Working: chi può beneficiarne?
Così come per il credito d’imposta per gli investimenti, possono beneficiarne tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato a patto che siano in regola con la normativa sulla sicurezza e con gli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
Non possono invece beneficiarne le imprese in difficoltà, come per il credito d’imposta per gli investimenti.
Bonus Formazione Smart Working: cosa si guadagna?
Il credito d’imposta per attività formative per la transizione 4.0 è erogato nella forma del:
- 60% per attività di formazione a dipendenti svantaggiati (vedi D.Lgs 17/2017)
- 50% per le piccole imprese (fino ad un massimo di € 300.000)
- 40% per le medie imprese (fino ad un massimo di € 250.000)
- 30% per le grandi imprese (fino ad un massimo di € 250.000)
Anche qui, è possibile utilizzare il credito solo tramite compensazione a partire dal periodo di pagamento delle imposte successivo al periodo in cui le spese sono state sostenute.
Smart Working Agevolazioni 2021: come richiederle?
Per richiedere il credito d’imposta è necessario innanzitutto verificare che:
- l’investimento corrisponda a quanto richiesto dalla normativa;
- le fatture rechino dicitura corretta;
- sia stato pagato correttamente l’acconto pari al 20% dell’investimento;
- l’investimento corrisponda ai limiti di cumulabilità.
Una volta verificata l’ammissibilità è necessario calcolare il credito d’imposta, e se supera la soglia di investimento di Euro 300.000,00 è necessaria una perizia tecnica per attestare che l’investimento rientra nelle condizioni previste dal Piano “transizione 4.0”.
Usufruire correttamente delle Agevolazioni 2021 sullo Smart Working è un processo complesso che a mio parere richiede una consulenza esperta.
Per questo motivo consiglio di rivolgersi ad un servizio come BMS – Business Management Solutions o altri consulenti che si occupino della normativa prevista dal nuovo Credito d’imposta.
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